lunedì 27 maggio 2024

Olbia: divieto di rompere i piatti per i matrimoni

Sa Ratzia (La Grazia)

In ballo ci sono le tradizioni popolari della Sardegna, che con questa ordinanza del sindaco Settimo Nizzi di vietare la rottura dei piatti durante l'uscita degli sposini dalla chiesa, sta creando parecchio caos tra favorevoli, ma soprattutto contrari a questa decisione.

Stiamo parlando del rito di "Sa Ratzia (la Grazia)"La rottura dei piatti ai piedi degli sposi è un’usanza molto antica e radicata nella tradizione sarda. Durante la celebrazione di un matrimonio, non appena i novelli sposi escono dalla chiesa o dal municipio, segue una pioggia di chicchi di riso e la rottura a pochi passi dai piedi della sposa di qualche piatto di coccio. Questi piatti, meglio se vecchi e appartenenti da tempo alla famiglia, sono ricolmi di petali di rose, foglie, caramelle, monetine, grano e riso. Questo rito rappresenta un augurio di affetto e buon auspicio per gli sposi.

Comunicato stampa sul sito del Comune di Olbia

Il comunicato stampa con la relativa ordinanza, che potete trovare qui è intitolato: Decoro urbano e sicurezza. Divieto di rottura dei piatti in occasione dello svolgimento di funzioni matrimoniali.

L'ordinanza evidenzia i rischi di potersi tagliare e ferire con i cocci, su questo, non ci piove, è sempre necessario prestare attenzione, visto che il rito è ampiamente conosciuto, tutti fanno attenzione, tranne magari i bambini che vogliono "accaparrarsi" le caramelle o i doni offerti nei piatti.

In questo caso la responsabilità sarebbe dei genitori, è risaputo che bisogna fare attenzione, ma da qui a vietare una tradizione particolarmente sentita, francamente, mi pare esagerato.

Per quanto riguardo il decoro urbano è giusto, che nell'ordinanza si preveda di ripulire immediatamente dopo la rottura, i cocci rimasti a terra. Quindi sarebbe opportuno riscrivere un ordinanza che inviti a ripristinare l'area come è stata trovata prima della celebrazione del matrimonio, è giusto, e si tratterebbe di un comportamento responsabile e di avere uno spiccato senso civico. Ma ripeto vietare è esagerato, anche se si tratta di una tradizione, è comunque una limitazione a un importante momento di felicità per sposi, familiari ed amici. 

Parere personale ovviamente.

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