mercoledì 17 luglio 2024

I quesiti Referendari sul Lavoro della CGIL per il 2025

 


Per il Lavoro ci metto la firma, questo è lo slogan della campagna referendaria promossa dal maggior sindacato italiano per il 2025. 

I quattro quesiti della CGIL sono mirati a riformare significativamente la legislazione sul lavoro in Italia. Questi quesiti sono il risultato di una vasta campagna di raccolta firme che ha visto la partecipazione attiva dei cittadini e riflettono le preoccupazioni crescenti riguardo la precarietà lavorativa e la protezione dei lavoratori.

Il primo quesito si concentra sull'abrogazione delle norme che limitano il reintegro nel posto di lavoro in caso di licenziamenti illegittimi, puntando a eliminare il Decreto Legislativo n. 23/2015, noto come Jobs Act, per abolire il contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti.

Il secondo quesito mira ad abrogare le norme che stabiliscono un tetto massimo all'indennizzo in caso di licenziamento illegittimo per i lavoratori delle piccole imprese.

Il terzo quesito propone l'abrogazione delle norme che hanno liberalizzato l'uso del lavoro a termine, cercando di porre un limite all'uso dei contratti a termine.

Il quarto quesito si occupa degli appalti, in particolare sulla responsabilità del committente sugli infortuni. Infatti si concentra sulla sicurezza sul lavoro e sulla responsabilità delle imprese in caso di infortuni. Questo quesito mira a rafforzare la tutela dei lavoratori, assicurando che le imprese appaltanti siano responsabili in solido con i subappaltatori per i danni derivanti dagli infortuni sul lavoro. L'obiettivo è quello di creare un ambiente di lavoro più sicuro e di garantire che i diritti dei lavoratori siano rispettati e protetti.

Questi quesiti rappresentano un tentativo da parte della CGIL di contrastare la tendenza verso una maggiore flessibilità lavorativa che, secondo il sindacato, va a discapito della sicurezza e della stabilità dei lavoratori. La CGIL sostiene che il lavoro deve essere sicuro, dignitoso, ben retribuito e stabile, in quanto la precarietà è vista come una perdita di libertà.



Il successo della raccolta firme e l'attenzione mediatica generata dai quesiti referendari dimostrano l'importanza del tema del lavoro nell'agenda pubblica italiana e la volontà dei cittadini di partecipare attivamente al dibattito su questioni che influenzano direttamente la loro vita quotidiana e il futuro del paese.

Per qualsiasi informazione visitare il sito della CGIL sui questi referendari.

1 commento:

  1. Finalmente, se i referendum si terranno e si raggiungerà il quorum, potremo dire di essere Lavoratori e Lavoratrici soddisfatti e con un occupazione sicura. Sperando si intervenga anche sul salario minimo

    RispondiElimina