lunedì 10 giugno 2024

Europee 2024: bene FDI e PD, male 5 Stelle, malissimo Stati uniti d'Europa, sorpresa AVS

Affluenza al 49,69% meno di un italiano su due è andato a votare

Se non ci fosse stato l'astensionismo avremmo visto delle percentuali diverse, che avrebbero influito sulle percentuali di ogni singolo partito

Le elezioni europee del 2024 hanno segnato un momento significativo nella politica italiana ed europea. I risultati hanno visto un notevole successo per Fratelli d'Italia, che si è affermato come il primo partito in Italia, sfiorando il 29% dei voti, questo ha confermato la fiducia nella premier Giorgia Meloni e nel suo programma nazionale e confederativo in Europa, dove risulta il terzo partito per numero di seggi. Per il resto del centrodestra, Forza Italia, si mostra in ottima salute sotto la guida del segretario e ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha fatto centro nel cuore dei moderati, andando a riempire, come lui stesso ha detto, lo spazio tra Fdi e Pd, andando a rinsaldare l'alleanza con Noi Moderati.

La Lega assieme ai 5 stelle, paga l'alleanza con i pentastellati di 5 anni fa, che dopo la rottura ha fatto perdere un sacco di voti ai leghisti, che nonostante l'elezione del generale Vannacci al parlamento UE, ha visto perdere la propria posizione di leadership proprio al nord dove è nata, a favore di FDI. Ma nonostante tutto tiene, anche se di poco dietro a FI.

Il Partito Democratico ha anche ottenuto un buon risultato, consolidando la sua posizione nel panorama politico, recuperando un sacco di voti che con l'arrivo alla segreteria di Elly Schlein, sembravano perduti, intercettando gran parte dei voti dei 5 Stelle. D'altra parte, proprio il Movimento 5 Stelle ha affrontato una battuta d'arresto, riflettendo forse un cambiamento nel sentimento e nelle priorità degli elettori, un emorragia che da quando i pentastellati si trovavano al governo non hanno più saputo colmare, infatti Giuseppe Conte ha deviato troppo l'ideologia del movimento che da trasversale e diventato via via una costola del PD e sempre più progressista e socialdemocratico, cosa che ha fatto scappare tanta gente, che non si riconosceva in nessuna ideologia classica.

Un altro punto da notare è stata la performance negativa di Stati Uniti d'Europa, un risultato che potrebbe stimolare un dibattito più ampio sull'integrazione europea e sul futuro dell'Unione. I centristi hanno pagato la rottura tra Azione di Carlo Calenda e Italia Viva di Matteo Renzi. La sorpresa delle elezioni è stata AVS (Alleanza Verdi e Sinistra), che ha catturato l'attenzione dell'elettorato con una proposta politica che ha evidentemente trovato terreno fertile, complice l'attenzione mediatica sul caso di Ilaria Salis incarcerata in Ungheria, che ha sensibilizzato parecchio l'opinione pubblica nei suoi confronti, permettendole di arrivare a Strasburgo.

L'affluenza alle urne non ha raggiunto il 50%, un dato che solleva questioni sulla partecipazione democratica e sull'engagement civico in Europa. Questo aspetto merita un'analisi approfondita per comprendere le cause di tale disaffezione e per sviluppare strategie che possano incentivare una maggiore partecipazione in futuro.

In conclusione, le elezioni europee del 2024 hanno rivelato dinamiche interessanti e sfide future per l'Italia e per l'Unione Europea. I partiti politici e i leader dovranno riflettere su questi risultati e lavorare per rispondere alle aspettative dei cittadini, promuovendo una visione coesa e proattiva per il continente.

5 commenti:

  1. La maggioranza di governo é stata ampiamente promossa

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  2. Contenta per Ilaria Salis 🤗

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  3. I centristi dovranno riflettere parecchio sulla loro sconfitta, che riguarda loro come partiti, responsabili di essersi divisi, ma anche per quanto riguarda il progetto federalista della UE: cancellerebbe i singoli stati, la loro cultura e le loro tradizioni! Nessuna nazione è pronta a una cosa del genere!

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  4. I 5 stelle, sotto la guida di Conte, ho paura che non tornerà mi mai al governo. Gli italiani non dimenticano le misure imposte dal lockdown e i continui aiuti che in quel periodo dovevano essere erogati alle imprese che fallivano una dietro l'altra. Anche il reddito di cittadinanza assieme al superbonus hanno prosciugato le casse dello stato. Tutto difficile da dimenticare

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  5. Dimissioni forse per Conte, non ha saputo tenere una linea unica e unitaria, facendo allontanare tanti sostenitori della prima ora, ma anche tanti esponenti del movimento

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