domenica 16 giugno 2024

La rivolta giusta della Sardegna contro l'eolico selvaggio

SI ALLE ENERGIE RINNOVABILI, NO ALLA SPECULAZIONE ENERGETICA!

Tanto per cominciare, non si è contro l'energia eolica a prescindere, ma contro la vendita di migliaia di ettari che vengono tolti ai legittimi proprietari per ospitare multinazionali dell'energia eolica che vengono qui a creare profitti, portandoseli chissà dove e senza lasciare nulla ai sardi. Questo è totalmente fuori luogo e inaccettabile.

La Sardegna è un'isola nota in tutto il mondo per la sua bellezza naturale incontaminata e per il suo patrimonio culturale ricco e variegato. Tuttavia, recentemente, l'isola è diventata teatro di una crescente tensione tra lo sviluppo delle energie rinnovabili e la protezione del paesaggio e dell'identità culturale. La "rivolta contro l'eolico selvaggio" è un chiaro segnale del malcontento popolare verso l'installazione indiscriminata di impianti eolici che minacciano di alterare l'ambiente e i siti storici dell'isola.

La protesta, che ha visto una vasta partecipazione popolare, si è concentrata sulla difesa di luoghi simbolo come la Basilica di Saccargia, gioiello del Romanico-Pisano, ora a rischio a causa dei progetti di potenziamento dei parchi eolici nelle vicinanze. La mobilitazione ha unito il popolo sardo, dai residenti locali agli attivisti ambientali, dimostrando una forte opposizione alla percezione di una "speculazione energetica" che non tiene conto delle peculiarità e delle esigenze del territorio.

Il dibattito sull'eolico in Sardegna non è solo una questione ambientale, ma anche una questione di autonomia e di diritti. Gli abitanti dell'isola chiedono che le decisioni riguardanti lo sviluppo energetico rispettino la loro terra e la loro storia, evitando di compromettere il paesaggio e i siti di valore archeologico e culturale. La richiesta è chiara: una normativa urbanistica che impedisca l'installazione di impianti eolici in aree sensibili e che promuova uno sviluppo sostenibile in armonia con l'ambiente e la cultura locale.

La "rivolta contro l'eolico selvaggio" in Sardegna è un esempio significativo di come le comunità locali possano mobilitarsi per proteggere il loro ambiente e il loro patrimonio culturale. È un promemoria del fatto che lo sviluppo delle energie rinnovabili deve essere attentamente pianificato e gestito per garantire che i benefici della transizione energetica non si traducano in un danno irreparabile per il paesaggio e la cultura di un luogo.

La Sardegna, con la sua storia di resistenza e la sua forte identità, dimostra ancora una volta che la tutela dell'ambiente e del patrimonio culturale è una priorità che va oltre il semplice progresso tecnologico, a cui nessuno è contrario. La speranza è che il dialogo tra le parti interessate possa portare a soluzioni che concilino le esigenze di sviluppo sostenibile con il rispetto per la terra e la cultura sarda.

Un sentito ringraziamento a tutti i comitati che si stanno opponendo a questo scempio, nessuno può permettersi il lusso di venire qui, far quello che vuole, soprattutto senza consultare i suoi abitanti, che per tutto questo non hanno dato il loro consenso.


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