venerdì 10 maggio 2024

L'Insularità: in Italia è entrata in costituzione, ora tocca anche all'Europa

Il Comitato Insularità In Costituzione ha vinto la sua battaglia due anni fa con l'approvazione da parte di entrambe le camere, della proposta di legge costituzionale con la maggioranza assoluta dei rispettivi componenti: dal Senato della Repubblica nella seduta del 27 aprile 2022 e dalla Camera dei deputati nella seduta del 28 luglio 2022.

La Repubblica si impegna a promuovere misure concrete per superare i limiti imposti dall'insularità, come ad esempio:
  • Maggiori collegamenti: Garantire trasporti marittimi e aerei efficienti e accessibili.
  • Sostegno economico: Favorire lo sviluppo economico e occupazionale delle isole con misure fiscali e incentivi mirati.
  • Coesione sociale: Contrastare il fenomeno dello spopolamento e garantire servizi adeguati in materia di istruzione, sanità e cultura.
Tutto questo comporta il Riconoscimento delle specificità: le isole italiane sono finalmente riconosciute come realtà con caratteristiche proprie che le distinguono dal resto del territorio nazionale.

E' vero, è stato riconosciuto questo principio fondamentale, tuttavia, peròad oggi non è ancora stato completamente attuato.
Mancano infatti, delle leggi che definiscano nel dettaglio le modalità di attuazione dei principi stabiliti dalla legge costituzionale. Il Governo dovrà emanare i decreti attuativi che definiranno le procedure concrete per l'erogazione dei fondi e l'attuazione delle misure previste.
Chiaramente le aspettative per l'attuazione della legge sull'insularità sono alte. Cittadini, enti locali e associazioni sperano che questa legge possa finalmente dare concretezza al principio di insularità e contribuire a migliorare la vita di chi vive nelle isole italiane, senza più alcuna distinzione.

Quindi anche se in Italia è stata recepita, ma non del tutto, ora tocca anche all'Europa fare la sua parte e gli svantaggi dell'insularità li può risolvere attraverso diverse azioni: come i fondi SIE (Fondi Strutturali e di Investimento Europei). Questi fondi potrebbero andare a beneficio delle infrastrutture di trasporto, dell'energia rinnovabile, dello sviluppo economico sostenibile, turismo, cultura e istruzione.
La burocrazia complessa può ostacolare le isole nell'accesso a questi fondi. L'UE dovrebbe semplificare le procedure e fornire assistenza tecnica per la presentazione delle domande e la gestione dei progetti.

Ricordiamoci l'obiettivo finale: quello di garantire ai cittadini che vivono nelle isole i medesimi diritti e le stesse opportunità di quelli che vivono sulla terraferma, perchè è ingiusto essere cittadini di serie B.

Perciò quando andremo a votare alle europee ricordiamoci di sostenere chi è favore di questo tipo di sviluppo.

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