mercoledì 8 maggio 2024

Se l'Italia cambiasse davvero l'Europa

Manca ormai un mese alle elezioni europee dell'8 e 9 giugno, ma questa campagna elettorale, pare non essere ancora entrata nel vivo, c'è un'apatia nei confronti delle istituzioni europee, che mette in risalto la considerazione nei confronti dell'Europa che è quasi pari allo zero, ma che anzi viene vista come un paesaggio lontano, posto all'orizzonte e irraggiungibile.

Infatti proprio per questo, perlomeno in Italia, si è abituati a sottovalutare le politiche che da Bruxelles si riverberano sui singoli paesi membri, come se l'Europa fosse solo la moneta unica e le altre leggi o patti che vengono stipulati siano più o meno immaginari

Qualunque sia la decisione degli elettori, sempre che vadano a votare, porterà sicuramente il peso politico dell'Italia verso un Unione con un' impronta più federalista e quindi di un superstato europeo, oppure verso una grande confederazione continentale di paesi sovrani, pronti a riprendersi la sovranità ceduta all'unione sovranazionale.

Mi concentro solo su Fratelli dell'Italia e Stati Uniti d'Europa, che rappresentano due programmi agli antipodi.

Più Italia in Europa

L'Italia cambia l'Europa è lo slogan scelto per la campagna elettorale di Fratelli d'Italia, partito che in Europa fa parte dl gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (Ecr).

L'Ecr ha in mente un idea di Europa molto chiara. Vuole la collaborazione sulle politiche comuni, mentre le politiche che vengono attualmente intraprese dalla commissione, dovrebbero essere rimesse nelle mani dei singoli paesi, che secondo le proprie esigenze, andrebbero riadattate in base alla propria situazione nazionale.

Il partito infatti è severamente contrario alla centralizzazione dei poteri a Bruxelles, affermando che deve cambiare l'attuale status quo.

L'ECR offre invece una visione alternativa di un' Unione Europea riformata come una comunità di nazioni che cooperano in istituzioni confederali condivise in aree in cui hanno alcuni interessi comuni che possono essere portati avanti al meglio lavorando insieme. A questo punto, si dovrebbe ricercare un nuovo assetto istituzionale che riconosca che la legittimità democratica dell'Unione deriva principalmente dai soli Stati membri e che i concetti di sussidiarietà, proporzionalità e attribuzione devono essere pienamente rispettati.

Quindi più potere agli stati che ritroverebbero la propria centralità e la propria sovranità, puntando ad un modello confederativo più che a una federazione, come la desidererebbe invece la lista Stati Uniti d'Europa.

Più Europa per l'Italia

Lista formata da diversi partiti, quali: Italia Viva, + Europa, Partito Socialista, Radicali Italiani, Libdem Europei e L'Italia C'è

Queste formazioni di centro e di centrosinistra aspirano ad un Europa, nella quale tutti i poteri sono centralizzati nell'Unione Europea e sono gli stati che devono rispondere al parlamento europeo, compiendo passi avanti verso uno stato europeo che abbia un unica politica estera, un unica politica di difesa, fiscale e migratoria.

Per superare lo stallo, i veti e gli egoismi di singoli governi nazionali, si deve partire da un nucleo ristretto di Paesi, una vera federazione degli Stati fondatori. Con legislazioni comuni per proteggere al meglio il presente e il futuro. Si arriverebbe a un “Europa a due velocità”, che permetterebbe ai Paesi che vogliono fare di più di farlo davvero.

Secondo questa visione lottare per gli Stati Uniti d’Europa oggi significa essere riformisti e progressisti, significare affrontare il presente con il coraggio e la lungimiranza necessari a completare il più grande progetto di pace, libertà e integrazione al mondo. Serve farlo insieme, con energie nuove e con lo sguardo rivolto sempre ad una generazione avanti.


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